Altre intelligenze
“Cosa significa essere umani?”
Un dialogo tra Vittorio Gallese e Ugo Morelli
Il Complexity Institute presenta un incontro con Vittorio Gallese e Ugo Morelli, dedicato al libro pubblicato recentemente con Raffaello Cortina dal titolo: “Cosa significa essere umani? Corpo, cervello e relazione per vivere nel presente”.
Quali sono le caratteristiche che ci rendono così “umani” e che ci differenziano da altre specie e, ancor più, da altre forme di “intelligenza”, come l’intelligenza artificiale? Approfondire chi siamo, attraverso la comprensione di come conosciamo, come pensiamo e come agiamo, e di come tutti questi aspetti non siano separati e disincarnati ma profondamente intrecciati nel nostro corpo, “incarnati” in ognuno di noi, e che tutto questo può avvenire solo attraverso la relazione con altri esseri umani e con tutto il sistema vivente, è una necessità divenuta oggi ancora più urgente per il confronto che sempre più viene fatto tra le capacità degli esseri umani e quelle delle macchine dotate di intelligenza artificiale.
“Le nostre caratteristiche ci rendono la specie che non solo apprende, ma è capace di apprendere ad apprendere, e di apprendere a educare. Alla ricerca di quel che ci distingue come umani, un posto di evidente rilevanza lo svolgono l’educazione in senso lato e tutte le azioni che realizziamo per favorire l’apprendimento, lo sviluppo e la diffusione della conoscenza. (…) Se ci chiediamo in che modo conosciamo noi stessi e il mondo, scopriamo che l’origine della conoscenza è situata nella nostra capacità di azione e movimento; il cervello motorio regola in maniera evidente la nostra capacità di apprendere e conoscere. Ciò rivela quanta distanza vi sia tra queste conoscenze recenti e i modi di organizzare i processi e i sistemi educativi, facendo finalmente i conti col fatto che l’apprendimento è regolato, vincolato e favorito da processi corporei e intersoggettivi e dall’affettività che li accompagna”. (da: “Cosa significa essere umani?”)
Una rivoluzione della portata di quella copernicana è sotto i nostri occhi. Coinvolge ognuna e ognuno di noi e ridefinisce alla radice cosa siamo come esseri umani. Dal primato del soggetto scopriamo la centralità della relazione e che l'”io” che pensavamo di essere deriva dai “noi” di cui siamo parte; oltre la centralità della mente riconosciamo di essere un corpo; scopriamo l’origine della conoscenza nella nostra capacità di azione e movimento; ci accorgiamo che non siamo sopra le parti ma parti del tutto nei paesaggi della nostra vita; constatiamo che dietro ogni pensiero c’è un’emozione; scopriamo che l’empatia ci precede e ci contiene, nel bene e nel male, e che quella risonanza sottende le nostre possibilità di comprenderci, amarci, cooperare ma anche offenderci e farci del male; ci riconosciamo capaci di immaginazione e finzione e scopriamo incarnata e corporea la bellezza che ci conduce alla possibilità di creare l’inedito. Un paradigma corporeo, basato sull’intersoggettività, si fa strada nella comprensione di noi stessi per una collocazione più appropriata della nostra presenza e una lettura più adeguata della nostra esperienza. I sentieri narrati nel dialogo da cui nasce questo piccolo libro si propongono come un agile vademecum per viandanti planetari quali noi siamo. (Dal quarto di copertina)
Guida il dialogo:
Dario Simoncini
Docente di Organizzazione e e Management della Complessità, Università di Chieti-Pescara
Quando:
giovedì 19 settembre 2024
21.00-22.30
Web Meeting
La partecipazione è gratuita con iscrizione obbligatoria tramite Eventbrite, cliccando su “Registrati” qui sotto:
Una volta completata la registrazione, il giorno dell’evento i partecipanti riceveranno una e-mail per l’accesso al Meeting su Zoom
Ne parlano:
Ugo Morelli
Saggista e psicologo, studioso di scienze cognitive, ha insegnato Psicologia del lavoro presso l’Università degli Studi di Bergamo e attualmente insegna Scienze cognitive applicate presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Autore di numerosi libri, tra i quali Indifferenza. Crisi di legame sociale, nuove solitudini e possibilità creative (2023), Empatie ritrovate. Entro il limite per un mondo nuovo (2020), Contro l’indifferenza (2013), Mente e paesaggio (2011). (vedi Wikipedia)
Vittorio Gallese
Neuroscienziato cognitivo, è uno degli scopritori dei neuroni specchio, cellule motorie del cervello che si attivano sia durante l’esecuzione di movimenti finalizzati, sia osservando simili movimenti eseguiti da altri individui. La sua ricerca cerca di individuare i meccanismi funzionali cerebrali alla base della cognizione sociale, dell’intersoggettività, dell’empatia, del linguaggio e dell’esperienza estetica. Insegna Psicobiologia all’Università degli Studi di Parma. Autore di numerosi libri, tra i quali Lo schermo empatico. Cinema e nueroscienze, con M. Guerra (2015), La nascita dell’intersoggettività. Lo sviluppo del sé tra psicodinamica e neurobiologia, con M. Ammaniti (2014). (da Wikipedia)
Se vuoi dare notizia dell’evento presso persone che potrebbero essere interessate, qui di seguito trovi la locandina dell’evento
La foto di copertina è di Gerd Altmann da Pixabay
Incontro organizzato in collaborazione con Texture Società Benefit
Per contattarci:
complex.institute@gmail.com
Cell. +39-327-3523432
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