COMPLEXITY LITERACY MEETING 2024
Presentazione di Marinella De Simone
Al Complexity Literacy Meeting di quest’anno, Marinella De Simone – Presidente del Complexity Institute – ha presentato il testo di Italo Calvino “Cibernetica e fantasmi. Appunti sulla narrativa come processo combinatorio”, scritto nel 1967 e successivamente pubblicato nel volume “Una pietra sopra”.
Questo saggio rappresenta una delle riflessioni più visionarie di Calvino sulla narrativa, affrontata attraverso il prisma della complessità, della matematica e della cibernetica.
La narrativa come processo combinatorio
Calvino esplora l’origine della narrativa, risalendo alle tribù primitive, dove la comunicazione era radicata in un sistema di regole complicate che consentivano di modellare azioni e situazioni. La narrativa nasce dalla tensione tra la multiformità del mondo e il numero limitato di parole per descriverlo. Questo limite ha spinto l’essere umano a sperimentare combinazioni di suoni e parole, creando un codice capace di affrontare la crescente varietà delle esperienze.
Il narratore, secondo Calvino, ha svolto un ruolo centrale nel trasformare i parametri di un mondo fisso, dominato da segni e corrispondenze, in un flusso di discorso creativo. Attraverso questa combinazione, ogni parola acquisisce nuovi significati, arricchendo il racconto e creando connessioni con altre immagini e idee.
La matematica della narrativa
Rifacendosi agli studi di Vladimir Propp sulle fiabe e a quelli di Lévi-Strauss sui miti, Calvino sottolinea come la narrativa sia intrinsecamente strutturata. Gli elementi prefabbricati, tipici della narrativa popolare, permettono un numero finito ma enorme di combinazioni, evidenziando una vicinanza tra le operazioni narrative e i processi aritmetici. Questo legame tra matematica e narrativa si riflette anche nell’attenzione di Calvino per la dicotomia tra continuo e discreto. Mentre in passato il pensiero era visto come un flusso continuo, oggi è inteso come una serie di stati discreti e combinatori, un cambiamento concettuale che trova riscontro nei progressi della cibernetica e della teoria dell’informazione.
Cibernetica e letteratura
Calvino analizza l’impatto dei cervelli elettronici come modelli teorici per processi mentali complessi, come memoria, immaginazione e coscienza. Si interroga inoltre sulla possibilità che macchine poetico-elettroniche possano partecipare al processo creativo. Tuttavia, il suo interesse non è pratico ma teorico: la macchina non deve sostituire il narratore, ma esplorare il potenziale della combinatorietà per destrutturare le forme narrative tradizionali e aprire nuovi orizzonti creativi.
Tra cibernetica e Oulipo
Un’ulteriore connessione significativa emerge dall’incontro tra matematica e letteratura nell’Oulipo (Ouvroir de Littérature Potentielle), fondato da Raymond Queneau. Questo gruppo elitario, nato quasi clandestinamente in Francia, ha sperimentato con processi combinatori, arrivando a chiedersi se la macchina possa realmente produrre narrativa o poesia. Calvino, che condivideva questo spirito sperimentale, ha intitolato il suo saggio “Cibernetica e fantasmi” proprio per affrontare questo quesito fondamentale: qual è il ruolo dell’umano e della macchina nella creazione artistica?
L’intervento di Marinella De Simone ha evidenziato come il pensiero di Calvino sia straordinariamente attuale nel dibattito su complessità, tecnologia e narrativa.
Cibernetica e fantasmi
tratto dal libro:
Una pietra sopra
di Italo Calvino
Una pietra sopra - Italo Calvino - Presentato da Marinella De Simone
«Ho messo insieme scritti che contengono dichiarazioni di poetica, tracciati di rotta da seguire, bilanci critici, sistemazioni complessive del passato e presente e futuro, quali sono andato successivamente elaborando e mettendo da parte durante gli ultimi venticinque anni. È ponendosi come esperienza conclusa che la successione di queste pagine comincia a prendere una forma, a diventare una storia che ha il suo senso nel disegno complessivo. Stando così le cose, posso ora raccogliere questi saggi in volume, cioè accettare di rileggerli e farli rileggere. Per fermarli al loro posto nel tempo e nello spazio. Per allontanarli di quel tanto che permette d'osservarli nella giusta luce e prospettiva. Per rintracciarvi il filo delle trasformazioni soggettive e oggettive, e delle continuità. Per capire il punto in cui mi trovo. Per metterci una pietra sopra.» (Italo Calvino) (Dal quarto di copertina - Oscar Mondadori)
Per chi volesse approfondire, le slides della presentazione sono disponibili al seguente link:
“Nel modo in cui la cultura d’oggi vede il mondo, c’è una tendenza che affiora contemporaneamente da varie parti: il mondo nei suoi vari aspetti viene visto sempre più come discreto e non come continuo. Impiego il termine “discreto” nel senso che ha in matematica: quantità “discreta” cioè che si compone di parti separate. Il pensiero, che fino a ieri ci appariva come qualcosa di fluido, evocava in noi immagini lineari come un fiume che scorre o un filo che si sdipana, oppure immagini gassose, come una specie di nuvola, tant’è vero che veniva spesso chiamato “lo spirito”, – oggi tendiamo a vederlo come una serie di stati discontinui, di combinazioni di impulsi su un numero finito (un numero enorme ma finito) di organi sensori e di controllo.
I cervelli elettronici, se sono ancora lungi dal produrre tutte le funzioni d’un cervello umano, sono però già in grado di fornirci un modello teorico convincente per i processi più complessi della nostra memoria, delle nostre associazioni mentali, della nostra immaginazione, della nostra coscienza. Shannon, Wiener, Von Neumann, Turing, hanno cambiato radicalmente l’immagine dei nostri processi mentali.“
(Italo Calvino, da “Cibernetica e fantasmi”. Conferenza tenuta a Torino, Milano, Genova, Roma, Bari per l’Associazione Culturale Italiana dal 24 al 30 novembre 1967)
per informazioni:
complex.institute@gmail.com
Cell. +39-327-3523432
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