I libri di Italo Calvino presentati al Complexity Literacy Meeting 2024/1
Abano Terme, 13-15 settembre 2024
La 11° edizione del Complexity Literacy Meeting, l’appuntamento annuale in presenza del Complexity Literacy Meeting, sarà un’edizione speciale interamente dedicata a Italo Calvino, che possiamo considerare a pieno titolo un autore di complessità. La relazione tra Italo Calvino e la complessità si manifesta attraverso l’uso di strutture narrative innovative, temi di molteplicità e causalità, influenze scientifiche, simbolismo, polifonia e giochi linguistici.
Italo Calvino non solo abbraccia la complessità come tema centrale della sua opera, ma la incorpora attivamente nelle sue tecniche narrative, nei suoi temi e nel suo stile, creando un corpo di lavoro che riflette la complessità del mondo e dell’esperienza umana in modo unico e spesso sorprendente, invitando il lettore a esplorare profondità multiple e interconnesse della realtà e dell’immaginazione.
Di seguito una breve descrizione – tratta dalla bandella laterale – di 3 dei 12 libri che verranno presentati da Lettrici e Lettori appassionati di Calvino e discussi con tutti i Partecipanti durante l’edizione del Complexity Literacy Meeting di quest’anno:
Il visconte dimezzato - Italo Calvino - Presentato da Antonino Trimarchi e Jacopo Nobili
«Nella guerra tra Austria e Turchia del 1716, il visconte Medardo di Terralba viene colpito da una cannonata turca in pieno petto e torna a casa dimezzato. Questo truculento inizio dà l’avvio a una fiaba cadenzata come un balletto, nella quale attorno al mezzo-visconte si muovono e s’affannano sudditi più dimezzati di lui: il dottor Trelawney la cui scienza trascura gli esseri umani, il carpentiere Pietrocchiodo che costruisce mirabili ordigni cercando di non pensare che sono forche, l’astratto moralismo dei profughi ugonotti, il decadente edonismo del lazzaretto dei lebbrosi. È una fantasia paga del fuoco di fila delle sue trovate, questa di Calvino, o una pensosa allegoria della condizione dell’uomo contemporaneo sempre “alienato”, mutilato, impossibilitato a raggiungere l’integrità, la completezza?» (Dal quarto di copertina - Oscar Mondadori)
Il cavaliere inesistente - Italo Calvino - Presentato da Gabriella Lisi
«Stavolta Calvino si è spinto più a ritroso nei secoli e il suo romanzo si svolge tra i paladini di Carlomagno, in quel Medioevo fuori d'ogni verosimiglianza storica e geografica che è proprio dei poemi cavallereschi. Ma il sapore delle invenzioni calviniane è più che mai moderno. Quando sarebbe stato possibile dar vita ad Agilulfo, il cavaliere inesistente, se non oggi, nel cuore della più astratta civiltà di massa, in cui la persona umana tanto spesso appare cancellata dietro lo schermo delle funzioni, delle attribuzioni e dei comportamenti prestabiliti? … Ma quel che più conta è che Il cavaliere inesistente si legge prescindendo da tutti i possibili significati, divertendosi alle avventure di Agilulfo e di Gurdulù, della fiera amazzone Bradamante e del giovane Rambaldo, del cupo Torrismondo, della maliziosa Priscilla e della placida Sofronia. In mezzo al succedersi di trovate buffonesche, di battaglie e duelli e naufragi, non si tarda a scoprire l'accento solito di Calvino, la sua morale attiva e il suo ironico e malinconico riserbo, la sua aspirazione a una pienezza di vita, a un'umanità totale.» (Dal quarto di copertina - Oscar Mondadori)
Il barone rampante - Italo Calvino - Presentato da Fabiola De Toffol
«Un ragazzo sale su di un albero, si arrampica tra i rami, passa da una pianta all'altra, decide che non scenderà più. L'Autore di questo libro non ha fatto che sviluppare questa semplice immagine e portarla alle estreme conseguenze: il protagonista trascorre l'intera vita sugli alberi, una vita tutt'altro che monotona, anzi: piena d'avventure, e tutt'altro che da eremita, però sempre mantenendo tra sé e i suoi simili questa minima ma invalicabile distanza. Ne è nato un libro, Il barone rampante, piuttosto insolito nella letteratura contemporanea, scritto nel 1956-57 da un autore che aveva allora trentatré anni; un libro che sfugge a ogni definizione precisa, così come il protagonista salta da un ramo di leccio a quello d'un carrubo e resta più inafferrabile d'un animale selvatico. Il vero modo d'accostarci a questo libro è quindi quello di considerarlo una specie di Alice nel paese delle meraviglie o di Peter Pan o di Barone di Münchhausen, cioè di riconoscerne la filiazione da quei classici dell'umorismo poetico e fantastico». (Dal quarto di copertina - Oscar Mondadori)
Italo Calvino
Italo Calvino (Santiago de Las Vegas de La Habana, 15 ottobre 1923 – Siena, 19 settembre 1985) è stato uno scrittore e paroliere italiano.
Intellettuale di grande impegno politico, civile e culturale, è stato uno dei narratori italiani più importanti del secondo Novecento. Ha seguito molte delle principali tendenze letterarie a lui coeve, dal neorealismo al postmoderno, ma tenendo sempre una certa distanza da esse e svolgendo un percorso di ricerca personale e coerente. Di qui l’impressione contraddittoria che possano offrire la sua opera e la sua personalità: da un lato una grande varietà di atteggiamenti che riflette il succedersi delle poetiche e degli indirizzi culturali nel quarantennio fra il 1945 e il 1985; dall’altro, invece, una sostanziale unità determinata da un atteggiamento ispirato a un razionalismo più metodologico che ideologico, dal gusto dell’ironia, dall’interesse per le scienze e per i tentativi di spiegazione del mondo, nonché, sul piano stilistico, da una scrittura sempre cristallina e a volte, è stato sostenuto, classica.
I numerosi campi d’interesse toccati dal suo percorso letterario sono meditati e raccontati attraverso capolavori quali la trilogia de I nostri antenati, Marcovaldo, Le cosmicomiche, Se una notte d’inverno un viaggiatore, uniti dal filo conduttore della riflessione sulla storia e la società contemporanea. Dall’inizio della sua carriera sino alla morte, Calvino scrisse circa duecento racconti. (da Wikipedia)
“Anch’io sono tra gli scrittori che hanno preso le mosse dalla letteratura della Resistenza, ma quello a cui non ho voluto rinunciare è stata la carica epica e avventurosa, di energia fisica e morale. Poiché le immagini della vita contemporanea non soddisfacevano questo mio bisogno, mi è venuto naturale di trasferire questa carica in avventure fantastiche, fuori dal nostro tempo, fuori dalla realtà. Un signore del Settecento che passa la vita arrampicato sugli alberi, un guerriero spezzato in due da una palla di cannone che continua a vivere dimezzato, un guerriero medievale che non esiste ma è solo un’armatura vuota. Perché? Da tutto il mio discorso avrete capito che l’azione mi è sempre piaciuta più dell’immobilità, la volontà più della rassegnazione, l’eccezionalità più della consuetudine”.
(Italo Calvino, da “Tre correnti del romanzo italiano d’oggi”, Conferenza letta in inglese il 16 dicembre 1959 alla Columbia Univesity di New York).
La foto di copertina è di Monika da Pixabay
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