I libri di Italo Calvino presentati al Complexity Literacy Meeting 2024/4
Abano Terme, 13-15 settembre 2024
La 11° edizione del Complexity Literacy Meeting, l’appuntamento annuale in presenza del Complexity Literacy Meeting, sarà un’edizione speciale interamente dedicata a Italo Calvino, che possiamo considerare a pieno titolo un autore di complessità. La relazione tra Italo Calvino e la complessità si manifesta attraverso l’uso di strutture narrative innovative, temi di molteplicità e causalità, influenze scientifiche, simbolismo, polifonia e giochi linguistici.
Italo Calvino non solo abbraccia la complessità come tema centrale della sua opera, ma la incorpora attivamente nelle sue tecniche narrative, nei suoi temi e nel suo stile, creando un corpo di lavoro che riflette la complessità del mondo e dell’esperienza umana in modo unico e spesso sorprendente, invitando il lettore a esplorare profondità multiple e interconnesse della realtà e dell’immaginazione.
Di seguito una breve descrizione – tratta dalla bandella laterale – di 3 dei 12 libri che verranno presentati da Lettrici e Lettori appassionati di Calvino e discussi con tutti i Partecipanti durante l’edizione del Complexity Literacy Meeting di quest’anno:
Palomar - Italo Calvino - Presentato da Dario Simoncini
«Chi è il signor Palomar che questo libro insegue lungo gli itinerari delle sue giornate? Il nome richiama alla mente un potente telescopio, ma l’attenzione di questo personaggio pare si posi solo sulle cose che gli capitano sotto gli occhi nella vita quotidiana, scrutate nei minimi dettagli con un ossessivo scrupolo di precisione. … Uomo taciturno, forse perché ha vissuto troppo a lungo in un’atmosfera inquinata dal cattivo uso della parola, Palomar intercetta segnali fuori d’ogni codice, intreccia dialoghi muti, tenta di costruirsi una morale che gli consenta di restare zitto il più a lungo possibile. Ma potrà mai sfuggire all’universo del linguaggio che pervade tutto il dentro e tutto il fuori di se stesso? Forse è per rintracciare il filo del discorso che scorre là dove le parole tacciono, che egli tende l’orecchio al silenzio degli spazi infiniti o al fischio degli uccelli, e cerca di decifrare l’alfabeto delle onde marine o delle erbe d’un prato.» (Dal quarto di copertina - Oscar Mondadori)
Il sentiero dei nidi di ragno - Italo Calvino - Presentato da Giuliana Fenu
«Questo romanzo è il primo che ho scritto. Che effetto mi fa, a rileggerlo adesso? E come entra questo libro nella “letteratura della Resistenza”? Al tempo in cui l’ho scritto, creare una “letteratura della Resistenza” era ancora un problema aperto, scrivere “il romanzo della Resistenza” si poneva come un imperativo; … ogni volta che si è stati testimoni o attori d’un’epoca storica ci si sente presi da una responsabilità speciale… A me, questa responsabilità finiva per farmi sentire il tema come troppo impegnativo e solenne per le mie forze. E allora, proprio per non lasciarmi mettere in soggezione dal tema, decisi che l’avrei affrontato non di petto ma di scorcio. Tutto doveva essere visto dagli occhi d’un bambino, in un ambiente di monelli e vagabondi. Inventai una storia che restasse in margine alla guerra partigiana, ai suoi eroismi e sacrifici, ma nello stesso tempo ne rendesse il colore, l’aspro sapore, il ritmo…» (Dal quarto di copertina - Oscar Mondadori)
Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio - Italo Calvino - Presentato da Francesca Violi
«Il millennio che sta per chiudersi ha visto nascere ed espandersi le lingue moderne dell'Occidente e le letterature che di queste lingue hanno esplorato le possibilità espressive e cognitive e immaginative. Ci si interroga sulla sorte della letteratura e del libro nell'era tecnologica cosiddetta postindustriale. La mia fiducia nel futuro della letteratura consiste nel sapere che ci sono cose che solo la letteratura può dare coi suoi mezzi specifici. Vorrei dunque dedicare queste mie conferenze ad alcuni valori o qualità o specificità della letteratura che mi stanno particolarmente a cuore." (Dal quarto di copertina - Oscar Mondadori)
Italo Calvino
Italo Calvino (Santiago de Las Vegas de La Habana, 15 ottobre 1923 – Siena, 19 settembre 1985) è stato uno scrittore e paroliere italiano.
Intellettuale di grande impegno politico, civile e culturale, è stato uno dei narratori italiani più importanti del secondo Novecento. Ha seguito molte delle principali tendenze letterarie a lui coeve, dal neorealismo al postmoderno, ma tenendo sempre una certa distanza da esse e svolgendo un percorso di ricerca personale e coerente. Di qui l’impressione contraddittoria che possano offrire la sua opera e la sua personalità: da un lato una grande varietà di atteggiamenti che riflette il succedersi delle poetiche e degli indirizzi culturali nel quarantennio fra il 1945 e il 1985; dall’altro, invece, una sostanziale unità determinata da un atteggiamento ispirato a un razionalismo più metodologico che ideologico, dal gusto dell’ironia, dall’interesse per le scienze e per i tentativi di spiegazione del mondo, nonché, sul piano stilistico, da una scrittura sempre cristallina e a volte, è stato sostenuto, classica.
I numerosi campi d’interesse toccati dal suo percorso letterario sono meditati e raccontati attraverso capolavori quali la trilogia de I nostri antenati, Marcovaldo, Le cosmicomiche, Se una notte d’inverno un viaggiatore, uniti dal filo conduttore della riflessione sulla storia e la società contemporanea. Dall’inizio della sua carriera sino alla morte, Calvino scrisse circa duecento racconti. (da Wikipedia)
“Non mi pare che ci siamo ancora resi conto della svolta che si è operata, negli ultimi sette o otto anni, nella letteratura, nell’arte, nelle attività conoscitive più varie e nel nostro stesso atteggiamento verso il mondo. Da una cultura basata sul rapporto e contrasto tra due termini, da una parte la coscienza la volontà il giudizio individuali e dall’altra il mondo oggettivo, stiamo passando o siamo passati a una cultura in cui quel primo termine è sommerso dal mare dell’oggettività, del flusso ininterrotto di ciò che esiste. (…)
Rivoluzionario è chi non accetta il dato naturale e storico e vuole cambiarlo. La resa all’oggettività, fenomeno storico di questo dopoguerra, nasce in un periodo in cui all’uomo viene meno la fiducia nell’indirizzare il corso delle cose, non perché sia reduce da una bruciante sconfitta, ma al contrario perché vede che le cose (la grande politica dei due contrapposti sistemi di forze, lo sviluppo della tecnica e del dominio delle forze naturali) vanno avanti da sole, fanno parte d’un insieme così complesso che lo sforzo più eroico può essere applicato solo al cercar di avere un’idea di come è fatto, al comprenderlo, all’accettarlo (…).
E oggi, il senso della complessità del tutto, il senso del brulicante o del folto o dello screziato o del labirintico o dello stratificato, è diventato necessariamente complementare alla visione del mondo che si vale di una forzatura semplificatrice, schematizzatrice del reale. Ma il momento che vorremmo scaturisse dall’uno come dall’altro modo di intendere la realtà, è pur sempre quello della non accettazione della situazione data, dello scatto attivo e cosciente, della volontà di contrasto, della ostinazione senza illusioni”.
(Italo Calvino, da “Il mare dell’oggettività”, scritto nell’ottobre 1959 e pubblicato su “Il menabò di letteratura” diretto da Elio Vittorini e Italo Calvino, n. 2, Einaudi, Torino 1960).
La foto di copertina è di Monika da Pixabay
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