Il benessere sociale
Dialogo con Marcella Mallen e Giuseppe Zollo
coordina Dario Simoncini
Il Complexity Institute, in collaborazione con il Complexity Education Project, presenta il terzo incontro della serie
Complessità in azione
8 leve per cambiare il mondo
Ogni giovedì sera, dalle 21.00, due persone dialogano e si confrontano su un tema da esplorare.
Ogni tema può rappresentare una leva importante per la trasformazione della crisi attuale in una rinascita civile, culturale ed ambientale, rendendo la complessità lo strumento fondamentale per comprendere come agire nella transizione epocale che stiamo compiendo.
Quando:
25 marzo 2021
21.00-22.30
Web Meeting
La partecipazione è gratuita con iscrizione obbligatoria tramite Eventbrite, cliccando su “Registrati” qui sotto:
Una volta completata la registrazione, il giorno dell’evento i partecipanti riceveranno una e-mail per l’accesso al Meeting su Zoom
Ne parlano:
Marcella Mallen
Già Presidente di Manageritalia Roma e del CFMT, dal 2015 è Presidente di Prioritalia, Fondazione che promuove l’impegno civile e sociale del management italiano. Professoressa a contratto in Lumsa di “Diversity management e cambiamento organizzativo”.
Giuseppe Zollo
Professore di Ingegneria Gestionale presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, già Direttore del Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa (COINOR) e coordinatore del dottorato internazionale in “Science and Technology Management”, dedica la propria attività di ricerca agli aspetti cognitivi e organizzativi relativi alla comprensione e gestione dei sistemi complessi.
Guida il dialogo:
Dario Simoncini
Docente di Organizzazione e Management della Complessità, Università di Chieti-Pescara
E con le rubriche:
La parola emergente
rubrica a cura di Enrico Cerni
Agopunture digitali
rubrica a cura di Massimo Conte, Complexity Education Project
Il terzo punto del Global Enaction Manifesto:
Il benessere sociale
Il benessere sociale è il prodotto di uno sviluppo equilibrato di tutte le dimensioni dell’essere umano
L’uomo è felice e sano se ha la possibilità di vivere una vita piena; ciò è in netto contrasto con una concezione della vita dell’uomo basata sulla lotta per la sopravvivenza.
Il concetto stesso di sopravvivenza presuppone la competizione tra gli esseri con la conseguente esclusione dei più deboli, evoca la morte degli altri esseri e promuove la solitudine esistenziale.
Il benessere umano espressione di una vita piena e felice non è confinato al benessere materiale; esso non è sufficiente a far star bene la persona, né può da solo generare un benessere sociale, nonostante l’enfasi che nella nostra cultura viene data alla misurazione del PIL quale indice di crescita del benessere di un Paese.
E’ necessario sottolineare come l’aumento del benessere materiale di un Paese non implichi l’equa distribuzione della ricchezza tra le persone.
Sono sempre più numerosi gli studi che dimostrano come, indipendentemente dalla misura del livello di reddito nazionale medio per persona, quanto più alta è la disuguaglianza percepita dai cittadini di uno Stato tanto più elevata e diffusa risulta la sofferenza sociale, psicologica e fisica nella comunità.
Sono perciò le regole del gioco economico, sociale e politico che vanno cambiate per migliorare il benessere delle persone: occorre rivedere radicalmente i presupposti su cui è fondato il concetto di benessere della persona, delle organizzazioni e dei sistemi sociali, politici ed economici.
Il benessere va posto in relazione con tutte e tre le dimensioni dello sviluppo umano che devono integrarsi in modo armonioso affinché si realizzi una piena ‘fioritura’ dell’uomo.
Tutti e tre gli aspetti del benessere dell’uomo sono essenziali e devono perciò essere soddisfatti non in successione temporale né per auto-generazione, ma contemporaneamente.
Si tratta di una relazione sistemica e moltiplicativa e non additiva; nessuno dei tre aspetti può mancare od essere sostituito da un sovradimensionamento dell’altro, pena la non realizzazione del benessere umano.
A questi tre aspetti del benessere umano fanno eco tre tipologie di beni: i beni materiali o servizi, su cui viene definito il PIL; i beni socio-relazionali, che includono come valore la relazione tra le persone, di tipo intangibile; ed i beni spirituali, che soddisfano il bisogno di equità, bellezza, sostenibilità ambientale e sociale.
Se vuoi dare notizia dell’evento a persone che potrebbero essere interessate, qui di seguito trovi la locandina e il teaser dell’evento
Incontro organizzato in collaborazione con Complexity Education Project
Il Complexity Institute è un’associazione che opera all’interno di una comunità più vasta che pone al centro della propria operatività i principi della complessità e la loro applicazione etica.
Questa comunità è un vero e proprio ecosistema che si ispira ai valori del Global Enaction Manifesto e di cui sono parte attiva – insieme al Complexity Institute – Texture Società Benefit e Nested Società Benefit.
Abbiamo il piacere di segnalarvi che a fine settembre 2021 inizierà il Master Executive in Complexity Management. Presto sarà disponibile sul nostro sito il programma e la procedura per l’iscrizione. Per chi fosse interessato fin d’ora a segnalare il proprio interesse per una pre-iscrizione in early bird, può scriverci un’email mettendo nell’oggetto “Manifestazione di interesse per il Master Executive”.
Per contattarci:
complex.institute@gmail.com
Cell. +39-327-3523432
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