Il Nobel per la Fisica a Giorgio Parisi per i suoi studi sui sistemi complessi
Oggi è una giornata speciale, in cui si festeggiano contemporaneamente due eventi importanti: l’attribuzione del Nobel a uno scienziato italiano e il riconoscimento internazionale dell’importanza dello studio dei sistemi complessi.
“FOR GROUNDBREAKING CONTRIBUTIONS TO OUR UNDERSTANDING OF COMPLEX PHYSICAL SYSTEMS”
Erano 38 anni che un fisico italiano non riceveva il premio Nobel per i suoi meriti scientifici: sin dal 1984, anno in cui Carlo Rubbia ha ricevuto il Nobel per le sue ricerche sulle particelle elementari, mentre nel 1986 un’altra italiana, Rita Levi Montalcini, ha ricevuto il premio Nobel per la Medicina.
Parisi è stato premiato per “la scoperta dell’interazione tra il disordine e le fluttuazioni nei sistemi fisici dal livello atomico alla scala planetaria”. Il premio è stato condiviso con suoi due colleghi – lo scienziato americano di origini giapponesi Syukuro Manabe e il tedesco Klaus Hasselmann – entrambi climatologi, che hanno vinto per “la modellazione fisica del clima della Terra, che ne quantifica la variabilità e prevede in modo affidabile il riscaldamento globale”. Tutti e tre gli studiosi hanno lavorato sulla comprensione dei sistemi complessi legati al clima e agli effetti procurati dall’azione umana sul riscaldamento globale.
Secondo le parole di Parisi: “Mi sono occupato del caos. Non c’è nulla di più affascinante che trovare un ordine al suo interno. Dalle particelle ai sistemi neurali, fino ai componenti che formano un pezzo di vetro, ci sono sistemi le cui regole sono tutte da scoprire e il mio lavoro è provare a farlo. Ci sono ancora tante cose che mi piacerebbe scoprire”. E aggiunge: “Quello di cui abbiamo bisogno è più scienza, non meno scienza”, la quale potrebbe aiutarci a far fronte alle gravi crisi che ci attendono, come il cambiamento climatico. “La scienza ha il compito di aiutarci a prevedere il futuro; in questo caso ci avverte che qualcosa di grave potrebbe accadere, se non agiamo al più presto per fermarlo”.
Parisi si è occupato di tanti temi diversi durante il suo percorso di ricerca, che possono considerarsi molto lontani tra loro: dal bosone di Higgs – tema della sua tesi di laurea – alle interazioni fra i neuroni del cervello, dalle reti neurali e l’intelligenza artificiale ai vetri di spin, per arrivare allo studio del clima.
Il filo rosso che ha accomunato tutti i suoi studi sono i sistemi complessi: quei sistemi che si muovono tra ordine e disordine, senza tuttavia sfociare nel caos indeterministico. E che è possibile studiare con un approccio non solo multidisciplinare, ma anche transdisciplinare, cercando pattern ricorrenti all’interno delle diverse discipline scientifiche e prevedendone le possibili fluttuazioni.
Come Complexity Institute – un istituto in cui ci occupiamo da più di dieci anni di approfondire e diffondere la conoscenza dei sistemi complessi – non possiamo quindi non festeggiare che persino la Royal Swedish Academy of Sciences dichiara l’importanza dello studio dei sistemi complessi, affermando che “il premio di quest’anno riconosce i nuovi metodi sviluppati per descrivere e per prevederne il comportamento a lungo termine” dei sistemi complessi e riconoscendo l’importanza dello studio della non linearità, dell’imprevedibilità, dell’emergere di scale multiple di sistemi complessi, da quelle infinitesime come le particelle fino a sistemi di scala planetaria come il clima terrestre. Un ribaltamento di prospettiva rispetto alla scienza classica che ancora viene ritenuta, dai più, come l’unico modo possibile per fare scienza.
Un riconoscimento mondiale che ci auspichiamo apra finalmente le porte allo studio e alla diffusione della scienza della complessità nelle scuole e nelle università italiane.
Così comincia il documento di approfondimento fornito dalla Royal Swedish Academy:
They found hidden patterns in the climate and in
other complex phenomena
Three Laureates share this year’s Nobel Prize in Physics for their studies of complex phenomena.
Syukuro Manabe and Klaus Hasselmann laid the foundation of our knowledge of the Earth’s climate and how humanity infuences it. Giorgio Parisi is rewarded for his revolutionary contributions to the theory of disordered and random phenomena.
All complex systems consist of many diferent interacting parts. They have been studied by physicists for a couple of centuries, and can be difficult to describe mathematically – they may have an enormous number of components or be governed by chance. They could also be chaotic, like the weather, where small deviations in initial values result in huge diferences at a later stage. This year’s Laureates have all contributed to us gaining greater knowledge of such systems and their long-term development.
The Earth’s climate is one of many examples of complex systems. Manabe and Hasselmann are awarded the Nobel Prize for their pioneering work on developing climate models. Parisi is rewarded for his theoretical solutions to a vast array of problems in the theory of complex systems.
Per scaricarlo e leggerlo, clicca qui
Per chi vuole approfondire ancora di più, è possibile scaricare il documento
“Scientific Background on the Nobel Prize in Physics 2021”
Su Micromega, è possibile leggere un articolo pubblicato da Giorgio Parisi nel 2014 su come appassionare gli studenti alla scienza e su come potrebbe essere insegnata nelle scuole.
Il Complexity Institute è un’associazione che opera all’interno di una comunità più vasta che pone al centro della propria operatività i principi della complessità e la loro applicazione etica.
Questa comunità è un vero e proprio ecosistema che si ispira ai valori del Global Enaction Manifesto e di cui sono parte attiva – insieme al Complexity Institute – Texture Società Benefit e Nested Società Benefit.
Per contattarci:
complex.institute@gmail.com
Cell. +39-327-3523432
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