Indice di Ignoranza: Italiani al 1° posto
Italiani al 1° posto nell’ “Indice di Ignoranza” su aspetti importanti del vivere sociale nell’indagine svolta tra più Paesi da Ipsos Mori, azienda inglese di ricerca sui trend globali: la percezione di come stiano realmente le cose nel nostro Paese su alcuni aspetti di cui si dibatte tanto (disoccupazione, immigrazione, percentuale di popolazione oltre i 65 anni, andamento degli omicidi, ecc.) è abbondantemente più pessimistica della realtà.
Anche negli altri Paesi la percezione dei “problemi politici chiave” è quasi sempre peggiore della realtà. I Paesi coinvolti nella ricerca sono 14, tra cui gli Stati Uniti, il Giappone, la Francia, l’Australia, e, appunto, l’Italia; le persone che hanno partecipato al test sono più di 11.500; il pattern – a parte la differenza nell’errore tra percepito e reale, in cui gli Italiani risultano essere i peggiori – è comunque simile in tutti i Paesi: una stima per eccesso dei problemi sociali e politici che affliggono le nostre democrazie.
Che dipenda da come e da quanto ci si focalizzi su alcuni temi senza metterli nella giusta prospettiva? Una visione fortemente pessimistica della realtà sociale in cui viviamo agevola e accredita scelte politiche e sociali che, se esaminate alla luce di come stanno realmente le cose, possono risultare “forzate” nella direzione voluta solo da alcuni.
Qualche esempio?
Nel rispondere a quale sia la percentuale di immigrati presenti nel nostro Paese sul totale della popolazione, gli Italiani hanno risposto mediamente il 30%, con un errore per eccesso di 23 punti percentuali.
Alla domanda di quale sia su 100 persone in età lavorativa la percentuale di persone disoccupate ed in cerca di lavoro, gli Italiani che hanno partecipato all’indagine hanno risposto il 49% (!), rispetto al 12% reale, con un errore per eccesso di ben 37 punti percentuali.
Il Paese che sovrastima di più la presenza di musulmani tra la propria popolazione è la Francia, con un errore di 23 punti percentuali rispetto alla realtà: 8% rispetto al 31% “immaginato”.
Uno dei pochi valori sottostimati? La presenza di persone di religione cristiana nei Paesi occidentali.
E’ interessante notare anche come questi errori di percezione della realtà siano sostenuti da convinzioni personali e credenze collettive su come “funzioni davvero”: per esempio, alla domanda rivolta ai Britannici che avevano sovrastimato la presenza di immigrati sul perché, secondo loro, il dato sia da considerarsi superiore alla realtà, hanno scelto come risposta prevalente (60%) che dipende dal fatto che gli immigrati siano illegali e quindi non conteggiati, seguita per il 49% dalla risposta “continuo a pensare che la proporzione sia superiore” e per il 46% “è ciò che vedo nella mia area locale”.
Percezioni e credenze camminano a braccetto lungo la strada delle illusioni!
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