Che cosa hanno di diverso le Summer School residenziali rispetto a tante altre modalità formative? Innanzi tutto il contesto, fatto sia di tempo dedicato che di luogo prescelto.
Il tempo dedicato – Stabilire di ritirarsi dalla vita quotidiana per un periodo di tempo più o meno lungo – la Scuola di Complessità e Politica “METAmorphosis” dura 7 giorni, la Complexity Management Summer School dura ben 9 giorni – comporta una scelta non certo banale, che si presenta, proprio per questo, ricca di risultati per chi partecipa. Significa mostrare già dall’inizio il desiderio di impegnarsi senza essere distratti da altro, che sia il lavoro o la famiglia od i piccoli compiti che punteggiano la vita di tutti i giorni; significa anche rinunciare a “vie di fuga” dell’ultim’ora, che permettono di assentarsi per tempi più o meno lunghi con scuse di vario tipo.
Partecipare per un tempo così lungo aiuta poi, quando ci si trova all’interno, ad accettare la trasformazione che, giorno dopo giorno, il processo di apprendimento opera dentro di sé, senza la fretta del ritorno a casa con una nuova “cassetta degli attrezzi” di cui non si è avuto il tempo di comprendere il contenuto, ma che basta avere per sentirsi rassicurati. Durante le 9 giornate, possono alternarsi momenti di comprensione a momenti di confusione, senza che tutto ciò debba essere visto come un problema che richiede un intervento risolutivo immediato, ma che anzi possa essere vissuto come un normale evolversi delle diverse fasi di apprendimento.
Il luogo prescelto – anche il luogo che viene scelto non è banale: un luogo che sia immerso nel silenzio e nella bellezza della natura e che sia riservato esclusivamente alla Summer School, senza che vi siano altre persone che distraggono con la loro presenza, aiuta moltissimo nel processo di apprendimento.
Poter svolgere la Summer School in un contesto di pura bellezza – fatta di natura, di silenzio, di pace – comunica prima e meglio di tante parole e di tanti buoni propositi su cosa significhi cambiare il proprio modo di vedere le cose, facendo spazio dentro di sé a modi diversi di agire e di considerare la propria relazione con il mondo circostante.
Poter essere da soli in un contesto del genere aiuta ancor più a concentrarsi su questo processo senza sentirsi osservati da occhi esterni che possono interrompere il flusso di cambiamento che ogni processo di apprendimento e di conoscenza comporta; aiuta inoltre a sentirsi liberi – sia come partecipanti che come docenti ed esperti – di utilizzare tutti gli spazi ed i tempi che un contesto del genere offre, cosa che avviene puntualmente ad ogni edizione.
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