COMPLEXITY LITERACY MEETING 2024
Presentazione di Simonetta Simoni
Tra i momenti più stimolanti del Complexity Literacy Meeting di quest’anno, Simonetta Simoni – consulente, editrice, psicosociologa delle organizzazioni con un dottorato in Sociologia alla Sorbona (Parigi) – ha presentato “Le città invisibili” di Italo Calvino, offrendo un’interpretazione che ha intrecciato la complessità narrativa dell’opera con i principi del pensiero sistemico. Il libro di Calvino è una delle opere più emblematiche del XX secolo, un viaggio immaginario in città che non esistono, ma che racchiudono visioni profonde sulla condizione umana e sulla complessità del reale.
Durante la presentazione, Simonetta Simoni ha illustrato la struttura unica dell’opera, articolata in undici serie di cinque descrizioni ciascuna, con capitoli introdotti e conclusi dai dialoghi tra Marco Polo e Kublai Khan. Questa architettura, paragonabile a una rete di infinite combinazioni, riflette la natura poliedrica dell’opera, dove ogni città rappresenta un enigma, una metafora e un interrogativo. “Le città invisibili” non offre risposte definitive, ma dissemina il testo di suggestioni che spingono il lettore a interrogarsi sul proprio rapporto con il mondo.
Calvino ha utilizzato il linguaggio combinatorio per costruire un atlante immaginario che riflette le infinite interconnessioni e i paradossi della realtà: il libro può essere paragonato a una scacchiera filosofica, dove ogni descrizione è un tassello di un quadro più grande, fatto di relazioni, significati e possibilità.
Le città invisibili
di Italo Calvino
Le città invisibili - Italo Calvino - Presentato da Simonetta Simoni
«"Le città invisibili" si presenta come una serie di relazioni di viaggio che Marco Polo fa a Kublai Kan imperatore dei Tartari. A questo imperatore melanconico, che ha capito che il suo sterminato potere conta ben poco perché tanto il mondo sta andando in rovina, un viaggiatore visionario racconta di città impossibili ... Quello che sta a cuore al mio Marco Polo è scoprire le ragioni segrete che hanno portato gli uomini a vivere nelle città, ragioni che potranno valere al di là di tutte le crisi. Le città sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni d'un linguaggio; le città sono luoghi di scambio, come spiegano tutti i libri di storia dell'economia, ma questi scambi non sono soltanto scambi di merci, sono scambi di parole, di desideri, di ricordi. Il mio libro s'apre e si chiude su immagini di città felici che continuamente prendono forma e svaniscono, nascoste nelle città infelici.» (Dal quarto di copertina - Oscar Mondadori)
Per chi desidera approfondire, le slides della presentazione sono disponibili al seguente link:
“Tutto è inutile, se l’ultimo approdo non può essere che la città infernale, ed è là in fondo che, in una spirale sempre più stretta, ci risucchia la corrente”.
E Polo: “L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione ed apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”.
per informazioni:
complex.institute@gmail.com
Cell. +39-327-3523432
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