Riassemblare il sociale

Actor Network Theory

di Bruno Latour 

pubblicato nel 2022 per Meltemi Editore

Per il Complexity Literacy Meeting Nazionale 2023, Simonetta Simoni – consulente, editrice,  psicosociologa delle organizzazioni con un dottorato in Sociologia alla Sorbona (Parigi) – presenta come Lettrice il Libro:

Chi è l'Autore:

Bruno Latour è stato sociologo della scienza, filosofo e antropologo. Era professore ordinario presso l’Istituto di studi politici di Parigi e la Scuola di economia e scienze politiche di Londra. (da Wikipedia)

Breve descrizione dei contenuti del Libro (dalla bandella laterale):

Spesso si sottolinea l’urgenza di cambiare la nostra società. E a buona ragione, perché quella in cui viviamo è una vera e propria gabbia che toglie il fiato, secondo Bruno Latour. Per farlo, però, bisognerebbe prima cercare di cambiare la nozione stessa di “società”, ritornando al significato originario di “sociale” per rintracciare nuove possibili connessioni. Il sociale non indica infatti un dominio specifico, ma un movimento di riassociazione e riassemblaggio in perenne mutamento. Partendo dalle recenti intuizioni degli studi scientifici, Latour espande il significato di “sociale” per applicarlo agli umani e alle società moderne, così come a coralli, babbuini, alberi, api, formiche e balene, nel tentativo di perseguire una nuova “scienza della convivenza” che tenga conto della coesistenza di “elettori ed elettroni, ONG e OGM”. Dalla tecnologia alla salute, dalle organizzazioni di mercato all’arte, dalla religione al diritto, dal management alla politica, Latour esplora campi molto diversi per proporre un nuovo approccio di ricerca nelle scienze sociali: una “sociologia delle associazioni”, divenuta nota come Actor-Network Theory, in cui il sociale è il risultato di associazioni di entità eterogenee e non di una definizione a priori.» Latour con l’Actor-Network Theory ci ha proposto un modo di vedere la società come associazione di umani e non umani in un mondo che non è più spaccato in due: persone senzienti, da una parte, ed esseri inanimati, dall’altra; entità culturali da un lato, entità tecnico-scientifiche, dall’altro, siano esse batteri, capesante, battelli, o computer. L’ANT propone una diversa idea del sociale, e della scienza che se ne occupa: il sociale non è qualcosa di strutturato, che sta da qualche parte e spiega tutto il resto, ma è un tipo di associazioni. E la sociologia non può che essere una scienza di queste associazioni, qualsiasi sia la natura degli elementi di cui sono fatte.

Perché Simonetta Simoni consiglia questo libro:

“Leggo e studio Bruno Latour da almeno vent’anni e lo considero, insieme ad Edgar Morin, uno dei sociologi più importanti e innovativi del 900. Pur non essendo incluso tra gli autori più letti e citati del paradigma della complessità, il suo linguaggio e le sue teorie di studioso della scienza ne sono  profondamente intrise laddove si parla di interazioni, reti, interdipendenza e agency distribuita su una miriade di attori diversi, umani e non-umani, tecnologici.

In questo libro ho ritrovato non solo la sintesi del suo percorso di ricerca più che trentennale ma anche la critica e autocritica di alcuni “malintesi” sull’uso dell’Actor Network Theory, soprattutto in sociologia. Infatti la teoria sociale tradizionale pensa ai non-umani come intermediari, cioè come sorta di veicoli che “simbolizzano”, “rappresentano”, “esprimono” una realtà che preesiste, mentre l’ANT invece pensa i vari elementi eterogenei come mediatori di agency. E questo mi sembra particolarmente interessante anche per il dibattito odierno su ChatGpt e l’Intelligenza artificiale.

Latour è stato un eccellente teorico del paradigma della rete e della società-rete. Secondo lui il sociologo che descrive la rete le sta dando forma, perché ne ri-assembla i partecipanti. Proprio mentre fornisce un resoconto di ciò che osserva, segue le tracce dei suoi attori, nota quali elementi trasformano ciò che c’era prima in qualcosa di diverso, rileva cosa è mediatore e cosa no. I ricercatori non stanno sopra, o dietro la rete, ma tra le sue maglie. La piattezza il regime visivo ed epistemologico della teoria dell’ANT viene proprio da tale posizione all’interno della rete, conclude Latour. E questa è una collocazione in cui mi sono sentita spesso anch’io”.

Leggi la scheda del libro “Riassemblare il sociale – Actor Network Theory“:

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La foto di copertina è di AJS1 da Pixabay

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